Questo prontuario descrive le principali convenzioni redazionali adottate nella rivista. Per casi particolari e indicazioni ulteriori (come l’elenco delle abbreviazioni ammesse), si rinvia al manuale delle Edizioni Ca’ Foscari:
https://edizionicafoscari.unive.it/media/pdf/pubblicare-con-noi/ecf_norme_it.pdf
I. Composizione del testo
La rivista pubblica articoli. La lunghezza è libera entro un massimo di 50.000 battute spazi inclusi (bibliografia compresa).
Formattazione del file Word: limitare la formattazione allo stretto necessario, adottando caratteri di modulo 12 ed evitando maiuscoletti, stili speciali e interlinea diversi da 1. Un caso particolare è costituito dalle Citazioni a testo lunghe.
L’uso del grassetto è ammesso per i titoli.
Date, numeri e misure
I numeri vanno indicati in forma abbreviata omettendo le parti che non cambiano (a eccezione dei cosiddetti ‘teens’ 11-19).
Esempi:
1960-5, 270-1, 256-70, 311-14, 1.000, 120 × 240 cm; 5 marzo-7 maggio; il Settecento; gli anni Trenta.
Citazioni a testo
- Se di lunghezza inferiore alle 10 parole, vanno nel corpo del testo tra virgolette basse («»). Eventuali versi vengono separati dal segno ‘|’.
- Se di lunghezza superiore alle 10 parole, le citazioni devono essere:
- prive di virgolette,
- staccate dal corpo del testo mediante una riga bianca semplice prima e una dopo
- rientrate sulla sinistra di 1 cm rispetto al corpo di testo principale
- concluse con il punto fermo.
- Citazione entro citazione: virgolette singole (‘’) entro virgolette basse («»).
- Le citazioni di fonti dovrebbero essere nella lingua originale. La traduzione del testo citato, se necessaria, lo segue immediatamente, fra parentesi e in caratteri tondi.
- Le omissioni volontarie nel corpo della citazione si contrassegnano con ‘[…]’. Le lacune già presenti nel testo da cui si cita sono segnalate con ‘<…>’.
Parole straniere e traduzioni
Se non recepite nel dizionario Treccani (http://www.treccani.it/vocabolario/), debbono essere scritte in corsivo. Anche le traslitterazioni vanno in corsivo. Le relative traduzioni vanno in tondo tra virgolette singole alte immediatamente dopo il termine.
Esempio:
Totenmal (‘monumento funerario’)
Enfasi
Si possono usare le virgolette alte (‘’) anche per evidenziare un ‘concetto’, soffermarsi sulla precisa accezione di un ‘termine’, segnalare l’uso ‘idiomatico’, ‘metaforico’ o ‘improprio’ di un lemma.
Titoli
I titoli di opere letterarie, pittoriche, scultoree, fotografiche, cinematografiche, televisive teatrali, musicali, etc. vanno in corsivo con iniziale maiuscola.
Trattino / lineetta
- Usare ‘-’ negli elenchi e nei casi come: John Pope-Hennessy, 1960-7, 2 maggio-5 giugno, trait-d’union
- Usare ‘–’ per introdurre incisi e riportare frasi in discorso diretto (p.e. nei dialoghi)
- Non usare ‘-’, bensì la virgola per distinguere i cognomi di autori nelle Abbreviazioni nelle note a piè pagina, e il punto e virgola per separare ogni gruppo Cognome-Nome nella Bibliografia finale.
II. Riferimenti bibliografici
Abbreviazioni nelle note a piè pagina
- Riportare il cognome dell’Autore, l’anno della pubblicazione e il numero di pagina preceduto dalla sola virgola. Questa abbreviazione si riporta a ogni occorrenza, evitando il ricorso a idem, ibidem, ed espressioni simili.
Esempi:
Rossi 2010, 25-7; per alcuni esempi: Rossi 2010, 50.
Rossi 2010, 234 nota 23; Bianchi 2011
Rossi, Bianchi 2010 [coautori]
Rossi, Bianchi, Verdi 2010 [coautori]
Rossi et al. 2010 [più di tre autori]
M. Rossi 2010, G. Rossi 2010 [autori con lo stesso cognome]
Rossi 2010a, 2010b [più opere dello stesso autore, apparse nello stesso anno]
Rossi 2010, 2011 [più opere dello stesso autore, ma edite in anni diversi]
Rossi, s.d., 34 [opera senza data nel frontespizio e nel colophon]
Rossi, in corso di stampa; Bianchi (comunicazione orale)
BSI 1985 [= ‘British Standards Institution’, simili abbreviazioni vanno sciolte nella bibliografia finale].
- Per opere in più volumi, parole come ‘tomo’ e abbreviazioni del tipo ‘p./pp.’ e ‘vol./voll.’ vanno omesse.
Esempi:
Rossi 2008, 2, 2: 630 nota 15 (= ‘tomo’ 2, ‘volume’ 2: ‘pagina’ 630, nota 15)
Rossi 1934-36, 4: 17 (vol. 4 di opera in più volumi, edita tra 1934 e 1936, p. 17)
- Se si cita un’edizione o una traduzione di testi antichi, medievali o protomoderni, alla prima occorrenza si fornisce un riferimento topologico univoco (ad es.: libro, capitolo, paragrafo; canto, strofa, verso, ecc.) e si dichiarano l’edizione o la traduzione utilizzate; nelle citazioni successive è sufficiente il riferimento topologico univoco. Per indicare in forma abbreviata l’edizione o la traduzione di simili testi si fa riferimento al nome dell’editore/traduttore, piuttosto che a quello dell’autore.
- Per la citazione di opere dell’Antichità greco-romana si faccia riferimento alle abbreviazioni contenute nei dizionari compilati da Henry George Liddell e Robert Scott (A Greek-English Lexicon, rev. ed., Oxford: Oxford University, 1996, http://stephanus.tlg.uci.edu/lsj/05-general_abbreviations.html) e da Luigi Castiglioni e Scevola Mariotti (Il vocabolario della lingua latina. Torino: Loescher, 1966 ed edizioni seguenti), mettendo in corsivo l’abbreviazione relativa al titolo dell’opera.
Esempi:
Tuc., Hist., 7, 3, 18 [= libro 7, capitolo 3, paragrafo 18]; Piccirilli 1985, 107
Verg., Aen., 1, v. 127 [= libro 1, verso 127]; Calzecchi Onesti, 20
Mc 1,17 [= Vangelo di Marco, capitolo 1, versetto 17]
- Nel caso di opere con Curatore/i, se ne riporta il cognome seguito dalla data di pubblicazione.
Esempio:
Ricci 2016
cui corrisponderà nella bibliografia finale:
Ricci, L. (a cura di) (2016). Il Gotico nel diciannovesimo secolo = Catalogo della mostra (Venezia, 22 marzo-26 giugno 2016). Venezia.
- Le schede di cataloghi e repertori si citano col cognome dell’Autore e l’anno della pubblicazione, seguiti da ‘nr./nrr.’ e dal numero della/e scheda/e. Il numero della pagina, se non è necessario per identificare la scheda, viene omesso. Le schede prive di Autore si citano indicando in corsivo il titolo abbreviato della mostra, seguito dall’anno e dal numero della scheda. Laddove però il nome dell’Autore sia ricostruibile sulla base di informazioni esterne al catalogo, è buona norma indicarlo tra parentesi quadre.
Esempi:
Lenzo [autore della scheda] 2019, Nrr. 4.2-4.3.
Verzeichniss der Sammlung Welzl 1845, IV, nr. 3.
L[onghi], Nr. 44.
- Per le voci di dizionari ed enciclopedie si indicano il cognome dell’Autore della scheda e la data di pubblicazione.
Esempio:
Rossi 2004, 7
cui corrisponderà nella bibliografia finale:
Rossi, M. (2004). s.v. «Bianchi, Antonio». Enciclopedia degli autori italiani. http://www.enciclopediaautoriintaliani.org/articles/antonio-bianchi.
- Per i manoscritti si indicano in forma abbreviata l’istituto di conservazione e il fondo. I numeri di pagina non sono preceduti da abbreviazioni; quelli di colonna sono invece introdotti da ‘col./coll.’ e quelli di carta da ‘c./cc.’, che è l’abbreviazione da adottare se il foglio cartulato è rilegato; ‘fol./foll.’ è invece l’abbreviazione da preferire se il foglio è sciolto. In questi due ultimi casi si indica sempre se il numero di carta o foglio si riferisce al recto e/o al verso. Il ricorso all’abbreviazione ‘ms’, dove superfluo, si omette.
Esempio:
ASV, ASC, numerazione rossa, pratica 614, b. 4235, fasc. 3, cc. 2r-v, 3v [numerazione moderna]; ASV, ASC, b. 4235, s.p. [ma 44]
- I riferimenti bibliografici possono diventare parte di un commento esteso e discorsivo senza che si debba ripetere il cognome dell’Autore.
Esempio:
Si segnalano alcuni degli interventi più significativi, in particolare il contributo presentato da Rossi (2010); il decennale lavoro di Bianchi (2014, 34-6), e l’agile sintesi curata da Neri e Verdi (2015, 123-4), con bibliografia ragionata (150-7).
Bibliografia finale
Le abbreviazioni relative alle voci bibliografiche vengono sciolte dopo il testo dell’articolo. Le voci sono elencate in ordine alfabetico e, per uno stesso Autore, dalla meno recente alla più recente. Ogni voce bibliografica riporta, nella lingua della pubblicazione citata:
- cognome esteso e nome puntato dell’Autore o del Curatore. Cognome e nome dell’Autore sono ripetuti a ogni occorrenza.
- Anno di pubblicazione tra parentesi tonde.
- Titolo e sottotitolo (separati da punto).
- Numero totale dei volumi; numero del singolo volume e suo titolo, se se ne cita uno in particolare.
- Dati della pubblicazione (luogo di edizione: Editore), tranne che per i periodici.
- Numeri di pagina (per articoli in riviste e saggi in miscellanee).
- Collana (opzionale).
- Le integrazioni rispetto ai dati reperibili all’interno della pubblicazione si indicano tra parentesi quadre.
Libro a stampa
Esempi:
Bianchi, F. (2016). La mia opera. Uno sguardo ravvicinato. A cura di L. Rossi. Venezia: Edizioni Aperte. Archivi di Letteratura Italiana 8.
Rossi, M.; Verdi, G. (2000). La nostra opera. Venezia: Edizioni Aperte.
Rossi, M. (2000). La nostra opera. Berlin, München; Oxford: Oxford University Press [editore con più sedi].
Le mille e una notte (1990). Novara: De Agostini [autore sconosciuto].
BSI, British Standards Institution (1985). Specification for Abbreviation of Title Words and Titles of Publications. London: BSI. [ma si eviti il più possibile il riferimento ad autori collettivi]
Green, M. (2010). The Paintings of Titian. Foreword by G. Verdi; introductory essay by A. Bianchi. London: Thames.
Arrighi, L. (1465). La mia opera. S.l.: s.e.
Traduzioni
Si può indicizzare l’opera facendo riferimento al nome del Traduttore (soprattutto nel caso di classici) o, in alternativa, a quello dell’Autore, purché la scelta sia coerente con i criteri adottati per le abbreviazioni bibliografiche in nota.
Rossi, M. (a cura di) (1967). Publio Virgilio Marone: Eneide. Testo a fronte. Venezia: Edizioni Aperte.
Spencer, J. (transl.) (1974). Aeneid. London: Thames.
Rossi, M. (2010). La mia opera. Trad. di A. Bianchi. Venezia. Trad. di: Mon oeuvre. Paris: Éditions Saint Michel, 2000.
Opera in più volumi e saggio in opera in più volumi
Smith, P. (2016). Essays on Art. 3 vols. London: Thames.
Bianchi, A. (a cura di) (2000-). Antologia degli scritti di Mario Rossi. Venezia: Edizioni Aperte.
Lombardi, M. (2017). History of Publishing. Vol. 4, Digital Publishing. Venice: Edizioni Aperte.
Miscellanea, opera con curatela
Bianchi, A. (a cura di) (2010). L’opera di Giotto. Venezia: Edizioni Aperte.
Blanche, A. (éd.) (2010). Commentaires. Paris: Éditions Saint Michel.
Contributo in miscellanea od opera con curatela
Il titolo e il sottotitolo del contributo si riportano tra parentesi basse. Dopo un punto si indicano il cognome e il nome del curatore seguiti da ‘(a cura di)’ o espressioni analoghe, e da virgola; segue il titolo della raccolta in corsivo.
Bianchi, F. (2016). «Il Gotico. Storie e miti». Ricci, L. (a cura di), Il Gotico nel diciannovesimo secolo. Venezia: Edizioni Aperte, 87-121.
Libro elettronico
Per pubblicazioni elettroniche, si citano il DOI (da preferire, se disponibile) o l’URL senza sottolinearne i caratteri. I codici DOI, desumibili dal sito https://search.crossref.org/search/references, si citano come: https://doi.org/10.xxxx/xxxxx.
Bianchi, F. (2016). La mia opera. A cura di L. Rossi. Venezia. http://www.edizioniaperte.it.
Bianchi, F. (2016). «Il Gotico. Storie e miti». Ricci, L. (a cura di), Il Gotico nel diciannovesimo secolo. Venezia, 87-121. Scritti di letteratura gotica 27. https://doi.org/10.14277/978-88-6969-021-1.
Articoli in rivista
Il titolo e il sottotitolo del contributo si indicano tra parentesi basse, il nome della rivista in corsivo, seguito dal numero della serie (in cifre romane o come ‘n.s.’), del volume o dell’annata (in cifre arabe) e, se necessario, del fascicolo (in cifre arabe tra parentesi tonde, senza spazio davanti alla prima parentesi).
Bianchi, F. (2017). «Il Gotico. Racconti e miti». Jahrbuch der kunsthistorischen Sammlungen Wien, 5(2), 5-34.
Bianchi, F. (2017). «Il Gotico. Racconti e Miti». Letteratura inglese, 6(2), 15-34. http://www.letteraturainglese.it.
Numero monografico o supplemento di rivista
Se il numero monografico ha un titolo, va tra virgolette basse come i titoli del contributi.
Verdi, M. (a cura di) (2016). «Letteratura gotica». Num. monogr., Letteratura inglese, 6(2).
Recensioni
Rossi, M. (2013). Recensione di L’opera pittorica di Raffaello, di Verdi, Guido. Kunstchronik, 23(4), 24-7.
III. Didascalie per le immagini
Seguire i seguenti schemi:
- Figura 1 Autore/ambito, Titolo. Anno. Tecnica e supporto, dimensioni [l’unità di misura viene posposta e separata dalle cifre mediante uno spazio]. Luogo, istituto di conservazione, , eventuale provenienza. Fonte dell’immagine / copyright [senza punto finale]
IV. Immagini
Inviare files tiff, a colori o in bianco e nero, numerati in coerenza con le didascalie, con una risoluzione di almeno 300 ppi.
V. Checklist prima della consegna
Verificare che l’articolo:
- indichi l’affiliazione e la email dell’autore
- sia corredato di bibliografia, abstract (in inglese), cinque o più parole chiave (in inglese), didascalie con indicazione dei crediti, e immagini in formato digitale (per la peer-review bastano files a risoluzione bassa)
- eventuali riferimenti interni che rivelino il nome dell’autore siano contrassegnati in rosso.
Per informazioni e chiarimenti, si invita a contattare la redazione di Edizioni Ca’ Foscari all’indirizzo ecf@unive.it.