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Lemma | legifer
legifer
- Andrea Arrighini - Ca' Foscari Venezia - email
Abstract
The compound legifer, likely a neologism in Verg. Aen. 4,58, is used mainly in poetry. Until the second century AD, it appears only in Ou. am. 3,10,41 and Apul. met. 10,33. In Late Latin literature, legifer becomes more frequent, often referring to Greek figures such as Lycurgus and Solon or to the biblical Moses. Two specific examples are worthy of attention: Rut. Nam. 1,77, in relation to the triumphi of Rome, and Ven. Fort. carm. 9,1,102, concerning the Frankish king Chilperic.
Published July 30, 2025 | Language: it
Copyright © 2025 Andrea Arrighini. This is an open-access work distributed under the terms of the Creative Commons Attribution License (CC BY). The use, distribution or reproduction is permitted, provided that the original author(s) and the copyright owner(s) are credited and that the original publication is cited, in accordance with accepted academic practice. The license allows for commercial use. No use, distribution or reproduction is permitted which does not comply with these terms.
Permalink http://doi.org/10.30687/LLLXT/2375-1355/2025/01/003
- AVSON. ludus 72: legifer uenit Solon MQDQ
- SIDON. carm. 2,166: quicquid legifero profecit Sparta Lycurgo MQDQ
- SIDON. carm. 23,110: Chilon, legifero prior Lycurgo MQDQ
- PAVL. NOL. carm. 22,39: legifer antiquo uenerandus nomine Moyses MQDQ
- PAVL. NOL. carm. 26,35-36: Legifer ut quondam Pharii tellure tyranni / Pascha sacrum Moyses prima sub lege dicauit MQDQ
- PRVD. perist. 2,363-364: talem reuertens legifer / de monte uultum detulit MQDQ
- SIDON. epist. 8,14,3: quem licet primum in medio plebis heremitidis sanctificationis oleo legiferi fratris dextra perfuderit
- ALC. AVIT. carm. 2,295: legifer ut quondam uates sub rege superbo MQDQ
- ALC. AVIT. carm. 5,67: uirgam forte manu gestabat legifer heros MQDQ
- ALC. AVIT. carm. 5,371-372: primo conspicuus fulgebat in ordine ductor / legifer MQDQ
- VEN. FORT. carm. 5,5,45: legifer hoc reboat MQDQ
- VEN. FORT. carm. 9,2,25: legifer ipse iacet Moyses MQDQ
- RVT. NAM. red. 1,77: tu quoque, legiferis mundum complexa triumphis MQDQ
- VEN. FORT. carm. 9,1,102: belliger hinc radias, legifer inde micas MQDQ
L’aggettivo trova invece diffuso impiego in età tardoantica, quando compare prevalentemente in testi poetici. Sulla scia del precedente ovidiano e di quello apuleiano, Ausonio e Sidonio Apollinare lo utilizzano per definire due celebri legislatori greci, rispettivamente l’ateniese Solone, uno dei saggi protagonisti del Ludus septem sapientium (cf. Cazzuffi 2014, 52-3), e lo spartano Licurgo (1) AVSON. ludus 72: legifer uenit Solon (2) SIDON. carm. 2,166: quicquid legifero profecit Sparta Lycurgo (3) SIDON. carm. 23,110: Chilon, legifero prior Lycurgo . Diversamente, per gli autori cristiani a partire da Lattanzio (inst. 4,17,7) il legifer per eccellenza è Mosè, a cui, secondo la testimonianza veterotestamentaria (Es. 34), Dio affidò le Tavole della Legge: l’accostamento del termine a questa figura biblica compare in Paolino di Nola, Prudenzio, Sidonio Apollinare, Alcimo Avito e Venanzio Fortunato (4) PAVL. NOL. carm. 22,39: legifer antiquo uenerandus nomine Moyses (5) PAVL. NOL. carm. 26,35-36: Legifer ut quondam Pharii tellure tyranni / Pascha sacrum Moyses prima sub lege dicauit (6) PRVD. perist. 2,363-364: talem reuertens legifer / de monte uultum detulit (7) SIDON. epist. 8,14,3: quem licet primum in medio plebis heremitidis sanctificationis oleo legiferi fratris dextra perfuderit (8) ALC. AVIT. carm. 2,295: legifer ut quondam uates sub rege superbo (9) ALC. AVIT. carm. 5,67: uirgam forte manu gestabat legifer heros (10) ALC. AVIT. carm. 5,371-372: primo conspicuus fulgebat in ordine ductor / legifer (11) VEN. FORT. carm. 5,5,45: legifer hoc reboat (12) VEN. FORT. carm. 9,2,25: legifer ipse iacet Moyses (per la ricezione di Mosè nella cultura greca e romana cf. Gager 1972; Guida 2014). In questa prospettiva il composto assume dunque una funzione epitetica, al punto che talvolta è interessato da sostantivizzazione (6) PRVD. perist. 2,363-364: talem reuertens legifer / de monte uultum detulit (11) VEN. FORT. carm. 5,5,45: legifer hoc reboat . Analogamente, nella produzione giudaico-cristiana in lingua greca Mosè è spesso definito νομοθέτης (e.g. Ph. Iud. Aet. 19; Ios. Fl. AI 1,18; 1,95; 1,240; Clem. Al. Strom. 2,5). Tertulliano (apol. 19) utilizza invece legifer con il generico significato di ‘legislatore’, benché in un contesto in cui si fa riferimento ancora a Mosè, mentre in Vulg. Is. 33,22 l’aggettivo è riferito a Dio, Dominus.
Fra tutte le occorrenze registrate, quella del De reditu suo di Rutilio Namaziano (13) RVT. NAM. red. 1,77: tu quoque, legiferis mundum complexa triumphis si distingue dalle altre per uno scarto sostanziale: legiferi sono infatti i trionfi di Roma. Il verso che ospita l’aggettivo si colloca nel quadro del celebre ‘inno’ che l’autore dedica alla città (Rut. Nam. 1,47-164; in merito a questa sezione del poema, alle sue tematiche e alle sue peculiarità stilistiche e strutturali cf. Lana 1987; La Bua 1999, 399-403; Squillante 2007; utili anche i commenti di Doblhofer 1977, 38-94; Fo 1992, 66-74; Wolff 2007, 52-62; per le marcate influenze ovidiane ed elegiache sulla scena dell’addio a Roma e più in generale sul poema rutiliano cf. Fo 1989; Tissol 2002; Fielding 2017, 52-88; Arrighini 2019). Dopo essersi rivolto alla dea Roma secondo i moduli del Du-Stil, Rutilio passa a celebrarne i meriti nei confronti dell’intero orbis (63-6: Fecisti patriam diuersis gentibus unam, / profuit iniustis te dominante capi; / dumque offers uictis proprii consortia iuris, / urbem fecisti quod prius orbis erat), quindi ne ricostruisce la genealogia. I suoi capostipiti sono Venere e Marte, che esercitano sulla città «una funzione ancillare» (Maranini 2009-2010, 182): entrambi agiscono sui suoi mores, con la prima che, attraverso la propria uictrix clementia, mitiga le armatae uires, prerogativa del secondo (69). La descrizione delle qualità che contraddistinguono Roma giunge al culmine ai vv. 71-2 (Hinc tibi certandi bona parcendique uoluptas: / quos timuit superat, quos superauit amat): sullo sfondo del distico si stagliano le parole di Anchise in Aen. 6,851-3, che individua nel parcere subiectis et debellare superbos i cardini della missione di Roma. Per mezzo di cinque differenti perifrasi Rutilio menziona poi Minerva, Bacco, Trittolemo, Peone ed Eracle, tutti ricordati per i loro meriti di civilizzatori nei confronti dell’umanità (73-6): come costoro anche Roma assurge al rango di divinità in quanto ha saputo cingere il mondo intero nell’abbraccio dei suoi trionfi portatori di leggi (77-8: tu quoque, legiferis mundum complexa triumphis / foedere communi uiuere cuncta facis). L’espressione legiferis triumphis è significativa sotto molti riguardi. In primo luogo condensa in sé una consequenzialità diretta fra le vittorie militari, la loro celebrazione (triumphi) e l’esercizio del diritto: il mondo, sottomesso dalle armi di Roma, ha tratto beneficio dalle sue leggi unificatrici. In seconda battuta l’occorrenza rutiliana si distingue dalle altre per la sua ricercatezza: l’associazione di legifer con un sostantivo che non indichi una persona o una divinità è infatti peculiare. Non solo: quest’uso di legifer fa sospettare che Rutilio miri a riaffermare l’originaria matrice pagana del termine in antitesi con le altre attestazioni tardoantiche, che connotano di frequente figure appartenenti alla Grecità (Solone, Licurgo, gli Ateniesi) o riconducibili alla tradizione biblico-giudaica (Mosè). Tale contrapposizione si dimostra infatti coerente con l’orgogliosa rivendicazione della superiorità tecnica dei Romani a scapito dei Greci (1,97-100), tangibile nella costruzione degli acquedotti, e con la durissima invettiva che il poeta pronuncia contro la religione giudaica (1,381-98; su questo passo cf. Guillaumin 2006; Verbaal 2006, 164-70; Tommasi 2020, 155-8; per i numerosi riferimenti al mondo ellenico nel De reditu suo cf. Radif 2020).
Oltre un secolo dopo Rutilio Namaziano, Venanzio Fortunato ricorre a legifer in tre differenti loci: se i primi due (11) VEN. FORT. carm. 5,5,45: legifer hoc reboat (12) VEN. FORT. carm. 9,2,25: legifer ipse iacet Moyses riportano ancora una volta a Mosè, il terzo si rivela di un certo interesse. In carm. 9,1,102 (14) VEN. FORT. carm. 9,1,102: belliger hinc radias, legifer inde micas il re franco Chilperico viene infatti elogiato per la sua capacità di rifulgere come uomo d’armi (belliger) e di brillare come legislatore (legifer; cf. George 1992, 48-57 per un commento all’intero componimento). Tale occorrenza dell’aggettivo, qui sostantivato, si inserisce in un pentametro caratterizzato dalla successione di due serie speculari separate dalla cesura pentemimera: ciascuna è infatti realizzata da un aggettivo composto (belliger – legifer), da un avverbio di moto da luogo (hinc – inde) e da una voce verbale che pertiene al campo semantico della luminosità (radias – micas). Venanzio Fortunato dà quindi prova di sfruttare appieno l’origine epica del composto, in armonia con la cifra panegiristica del carme, e mostra al contempo, come gli è proprio, di rifunzionalizzare il gioco letterario verso un contesto culturale del tutto nuovo (cf. Manzoli 2016).
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| DC Field | Value |
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dc.identifier |
ECF_article_26443 |
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dc.title |
legifer |
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dc.contributor.author |
Arrighini Andrea |
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dc.publisher |
Edizioni Ca’ Foscari - Venice University Press, Fondazione Università Ca’ Foscari |
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dc.type |
Research Article |
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dc.language.iso |
it |
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dc.identifier.uri |
http://edizionicafoscari.it/en/edizioni4/riviste/lalalexit/2025/1/legifer/ |
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dc.description.abstract |
The compound legifer, likely a neologism in Verg. Aen. 4,58, is used mainly in poetry. Until the second century AD, it appears only in Ou. am. 3,10,41 and Apul. met. 10,33. In Late Latin literature, legifer becomes more frequent, often referring to Greek figures such as Lycurgus and Solon or to the biblical Moses. Two specific examples are worthy of attention: Rut. Nam. 1,77, in relation to the triumphi of Rome, and Ven. Fort. carm. 9,1,102, concerning the Frankish king Chilperic. |
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dc.relation.ispartof |
LaLaLexiT |
|
dc.relation.ispartof |
Vol. 1 | July 2025 |
|
dc.issued |
2025-07-30 |
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dc.identifier.issn |
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dc.identifier.eissn |
2375-1355 |
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dc.rights |
Creative Commons Attribution 4.0 International Public License |
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dc.rights.uri |
http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/ |
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dc.identifier.doi |
10.30687/LLLXT/2375-1355/2025/01/003 |
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dc.peer-review |
yes |
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dc.subject |
Chilperic |
|
dc.subject |
Christian literature |
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dc.subject |
Moses |
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dc.subject |
Rome |
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dc.subject |
Rutilius Namatianus |
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dc.subject |
Venantius Fortunatus |
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dc.subject |
Vergil |
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